DALL’IMMOBILIARE ALLA TV: VISIONI E OBIETTIVI COMUNI DI DUE LEADER ACCOMUNATI DA PASSIONE PER IL PROPRIO LAVORO ED UNA TENSIONE COSTANTE ALL’INNOVAZIONE
Intervista a Sabina Gatto, Ceo di Sit Immobiliare e Sit Design
Partiamo con il dire che da ogni crisi nascono nuove opportunità e soprattutto serve moltissimo per migliore il prodotto. In questi anni abbiamo visto un proliferare di agenzie e intermediari non accreditati che grazie alla congiuntura favorevole, hanno potuto ritagliarsi delle quote di mercato anche con un servizio approssimativo. Nei prossimi periodi soltanto chi saprà garantire l’eccellenza del servizio potrà permettersi di ottenere un ruolo importante come attori accreditati del palcoscenico immobiliare ticinese.
Lei utilizza il termine eccellenza che in molti ambiti viene associato anche allo Swissness, ci spieghi la sua visione.
Tutti pensano che comprare, vendere o affittare casa e immobili siano procedure relativamente semplici e molte persone si trovano ad affrontare problemi enormi a causa di disattenzioni e mancanza di informazioni. Dal mio punto di vista, con la mia azienda curiamo ogni aspetto nel minimo del dettaglio, mettendo il cliente al centro di ogni nostro sforzo, senza mai farlo trovare di fronte a problemi e qualora se ne incontrassero, ci adoperiamo per trovare una soluzione rapida ed efficace. Questa per me è l’eccellenza dello Swissness, offrire il miglior servizio al nostro cliente, come da buona tradizione elvetica.
Ogni giorno sentiamo parlare di digital transformation 4.0. Come vi adoperate?
Per me la digital transformation 4.0 è essenzialmente il miglioramento costante dei nostri processi aziendali con il fine di incrementare sempre più gli standard di servizio ai nostri clienti come punto di partenza e in seconda battuta quello di migliorare anche le performance aziendali. Già da diversi anni abbiamo investito molto nello sviluppo di soluzioni digitali che ci permettano di fornire al nostro cliente tempestività e qualità del servizio.
Quindi la parola magica, come dice anche Matteo Pelli, è “qualità”?
Assolutamente sì! Con Matteo condividiamo gli stessi valori e le stesse visioni. Bisogna essere dinamici e veloci nel sapersi adattare a tutte le esigenze dei nostri clienti (nel caso del Gruppo SIT) o telespettatori (nel caso di TeleTicino), fornendo sempre un prodotto di qualità, che sappia rispondere con cura e dedizione alle richieste di ciascuno: dalla famiglia al single, da una coppia di anziani a un investitore immobiliare. Il successo della mia azienda come il successo di Teleticino, passa da coloro che ripongono fiducia in noi, che sia per l’intrattenimento di una serata o per la scelta della prossima abitazione.
Intervista a Matteo Pelli, direttore di Teleticino
Da direttore di successo di radio 3i alla sfida di teleticino: quali sono i tuoi obiettivi di crescita?
L’obbiettivo di crescita tra una radio e una tv non è paragonabile. È chiaro che se decido d’intraprendere una sfida è per cercare di migliorare e crescere l’azienda per quanto possibile. C’è da dire che fare oggi la tv Low budget contro i colossi mondiali non è esattamente la cosa più facile del mondo. Come un telecomando arrivi ovunque, dai canali italiani a Netflix. La nostra fortuna è che il Ticinese ti da sempre una chance se parli del territorio con cura e dedizione. Insomma: una crescita costante più che una cosa “tutta d’un botto e poi basta”, un po’ come successo con la radio che è arrivata a raddoppiare in tre anni.
Teleticino è come una startup: quale è la tua visione della TV 4.0?
La televisione 4.0 sarà simile a quella di oggi ma ancora più facile e veloce. Te la scegli, la componi, la scomponi, registri, vai avanti, torni in dietro. Una televisione che capirà chi ha davanti e consiglierà senza errori “i programmi che fanno per te”. In tutto questo avranno sempre una certa rilevanza le tv locali, quelle dentro ad un territorio, quelle che parlano del tuo vicino di casa, della strada che percorri per andare al lavoro, del ristorante in cui hai già mangiato e della manifestazione che organizzano quei tuoi amici.
Sei una persona che ama la qualità e che conosce estremamente bene il territorio: come effettui le tue scelte nel campo dei programmi per soddisfare le esigenze di tutti i telespettatori?
Per i telespettatori provo ad immaginarmi quello che potrebbe piacere. È semplice come base: educazione e niente grida o pagliacciate. A tutto questo unisco un occhio al budget e una grande parte d’informazione non troppo formale. Ecco, è così che cerchiamo (con tutto il team) di avvicinare il pubblico al nostro stile. È una sfida quotidiana, bellissima ma non semplice.
Uno sguardo al futuro: cosa ti auguri per il domani?
Il mio sogno nel cassetto è quello di poter sempre sorridere alla vita come in questi anni, incrociando persone e incarichi che mi stimolano, con l’appoggio della mia famiglia e delle persone a cui voglio bene. Mi sento un privilegiato che ha continuamente voglia di provare e capire come poter migliorare, naturalmente senza prendersi troppo sul serio!